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The Marigold:Let The Sun EP+Tajga(DeAmbula/Acid Cobra2012)

let-the-sun-150x150Nati da un progetto di Marco Campitelli nel 1998,I Marigold dopo diversi cambi di line-up trovano la quadratura del cerchio con una formazione a tre,che oltre allo stesso Campitelli (Voce, chitarre, basso a 6 corde, synth)comprende Stefano Micolucci(Basso)e Giovanni Lanci(Batteria).

L’album di debutto DIVISIONAL(Black Desert Records 2004)conquista immediatamente l’attenzione di pubblico e critica grazie ad una personale e originale miscela di NOISE,POST-PUNK,DARK-WAVE e PSICHEDELIA.Con i successivi EROTOMANIA(DeAmbula/Acid Cobra 2007) e soprattutto TAJGA(DeAmbula/Acid Cobra 2009)entrambi prodotti con il contributo del geniale ed eclettico musicista francese Amaury Cambuzat(ULAN BATOR,FAUST,CHAOS PHYSIQUE) la band abruzzese affina ulteriormente le sue qualità compositive trovando un  equilibrio di scrittura ed una qualità di suono difficilmente riscontrabili in altre band italiane.

A distanza di 3 anni l’ottimo TAJGA viene ora ristampato con l’aggiunta del nuovo LET THE SUN EP che si compone di 4 tracce:un inedito e 3 brani live selezionati tra quelli che piu’ di altri hanno contribuito a creare tra la band ed il pubblico un’intensa simbiosi emotiva. L’inedito LET THE SUN prodotto dal fido Amaury Cambuzat è un’eterea ballata elettrica dall’ effetto mesmerizzante impreziosita dalla voce di Alessandra Gismondi(Pitch,Schonwald) che  duetta in  sincronia con Marco Campitelli su un’ atmosfera in perfetto equilibrio tra shoegaze e new wave, un brano di grande effetto che lascia presagire interessanti sviluppi futuri. DEGREES,EXEMPLE DE VIOLENCE e EROTOMANIA i 3  brani live scelti dalla band  fotografano appieno tutto l’inquieto universo sonoro dei  MARIGOLD,band capace come poche di disegnare paesaggi oscuri e riflessivi attraversati da un’ affascinante tensione noir. LET THE SUN EP è per noi una conferma ed un’ottima premessa al prossimo album,a tutti gli altri invece  invidiero’ la piacevole scoperta.

Devocka:La Morte Del Sole(Dischi Del Minollo/Audioglobe2012)

Terzo album in studio per i ferraresi Devocka,che dopo l’interessante Non Sento Quasi Piu'(registrato da Manuele”Max Stirner”Fusaroli) e l’ eccellente Perchè Sorridere?(mixato da Giulio”Ragno”Favero),tornano sulle scene con La Morte Del Sole, disco dalle atmosfere claustrofobiche e stranianti  fortemente influenzato da sonorità post-punk e new-wave rispetto alla rabbiosa componente noise che aveva caratterizzato le precedenti produzioni.Coadiuvati in studio da Samboela(già al lavoro sul primo demo de Le Luci Della Centrale Elettrica) i Devocka confezionano undici tracce  che scandagliano gli antri piu’ bui dell’ animo umano,analizzando con maestria la dimensione paranoica ed alienante che caratterizza la nostra quotidianità,mediante l’ uso di liriche piu’ meditate e riflessive rispetto al passato ben interpretate dalla voce evocativa e teatrale del frontman Igor Tosi.

devockaMorte Annunciata Dell’Io,Non Solamente Un’ Apertura Mentale,Questa Distanza,Carillon ed Ultimo Istante costituiscono l’ apice di un album ispirato e ad alto tasso emotivo che conferma i Devocka come una delle migliori realtà della scena rock italiana.

The Jeffrey Lee Pierce Sessions Project-The Journey Is Long-Glitterhouse(2012)

The Journey Is Long è il secondo volume delle Jeffrey Lee Sessions Project,non un tributo, come piu’ volte spiegato da Tony Melik(Cypress Grove) amico e collaboratore del geniale leader dei Gun Club prematuramente scomparso, ma un disco completamente nuovo ,costruito recuperando canzoni  incompiute  registrate dallo stesso Pierce su cassetta. Alla stesura  dell’ album hanno contribuito diversi artisti,alcuni dei quali già presenti nel magnifico primo volume We Are Only Riders, che hanno via via interpretato completato o in qualche caso rielaborato il materale a loro disposizione con risultati molto buoni. I brani che meglio riflettono il tormentato spirito punk -blues di Jeffrey Lee Pierce sono a mio parere :The Breaking Hands  nella doppia versione Lanegan/Campbell e Cave/Harry, I’m Going Upstairs interpretata da Hugo Race,Th
jlpe Amber Lights nella versione di Tav Falco,la punkeggiante From Death To Texas interpretata da Steve Wynn e  St Mark’s Place eseguita magistralmente da Mick Harvey. Un album tutto da godere in attesa  dell’ annunciato The Task Has Overwhelmed  terzo ed ultimo volume delle Sessions previsto entro la fine dell’ anno.

Pontiak:Echo Ono(Thrill Jockey2012)

echo-ono3In otto anni di carriera con 5 album e 3 EP i Pontiak si sono costruiti una fama meritata e inossidabile migliorandosi album dopo album. Echo Ono è il loro sesto album in studio e con ogni probabilità è destinato a diventare un punto di riferimento assoluto per tutta la scena post-hardcore e neo psichedelica americana.

Registrato in presa diretta e in analogico nel loro studio -fattoria tra le Blue Ridge Mountains in Virginia,Echo Ono brilla per sintesi ed immediatezza espressiva condensando in 34 minuti hard-rock dall’impatto violentissimo, psichedelia e mirabili schegge folk. Tra i 9 brani che costituiscono l’architettura dell’ album meritano una menzione speciale l’iniziale Lions Of Least, gli splendidi landscapes sonori a carattere fortemente emotivo The Expanding Sky,Silver Shadow e Stay Out,What A Sight e la devastante Panoptica che chiude la scaletta.Disco Fantastico e Straconsigliato!

 

 

 

 

 

 

Werner : Oil Tries To Be Water(White Birch Records2012)

wernerFortunatamente in Italia ci sono ancora band che decidono di esprimere se stesse senza badare alle tendenze e alle mode imperanti del mercato discografico, è il caso dei Werner, interessante progetto artistico che fonde mirabilmente il folk-rock con la musica da camera. Oil Tries To Be Water è il loro album di debutto, appena licenziato dalla giovane e intraprendente label pistoiese White Birch Records.

Stefano Venturini(chitarra e voce,già Ka Mate Ka Ora),Elettra Capecchi(piano)e Alessia Castellano(violoncello e voce) sono le menti di questo progetto raffinato e particolare,che si traduce in dieci composizioni minimali arrangiate con sapienza antica ,in cui il songwriting introspettivo  si incastra alla perfezione in una struttura musicale semplice e al tempo stesso ricca di contrasti, in cui classico e moderno convivono in una dimensione di eterea bellezza.

Oil Tries To Be Water  suona compatto dall’ inizio alla fine,senza cedimenti o riempitivi di sorta.Valzer For Annie,Homesleeping,Blue Sea Of Runa,Why Didn’t You e The Dawning i brani piu’ significativi di un album magnifico che non faticherà ad entrare nei cuori e nelle teste di tutti gli appassionati dell’alternative -folk e del rock acustico in generale, a tutti gli altri invece ne consiglio vivamente l’ ascolto.

 

Prinzhorn Dance School Clay Class(DFA2012)

Scarna,essenziale ,psicotica.Questi gli aggettivi piu’ appropriati per definire la proposta musicale dei Prinzhorn Dance School ,duo inglese composto da Tobin Prinz e Suzi Horn ,gia’ impostosi qualche anno fa con il brillante album d’ esordio( 0monimo), prodotto da James Murphy(LCD Soundsystem) e vero e proprio manifesto di minimalismo post-punk.

Con il nuovo lavoro Clay Class, i Prinzhorn Dance School si ripropongono in una veste ancora piu’ essenziale mettendo maggiormente in risalto il lato piu’ oscuro della loro filosofia post-punk, confezionando undici tracce martellanti e ipnotiche, a base di chitarra basso e batteria, destrutturate di ogni arrangiamento superfluo,pds1

L’ascolto di Clay Class puo’rivelarsi un’esperienza inizialmente ostica,ma una volta entrati in sintonia con sue strutture geometriche e scarnificate sarà estremamente piacevole lasciarsi travolgere da brani come Happy In Beats,Usurper,Seed Crop Harvest,Crisis Team e Shake The Jar.Gran bel disco!

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